Saturday, May 17, 2008

PAN Italico 80

Il PAN Italico

Edizione italiana di PAN (Provisional Astroshamanic News), Ezine del Sacred Cone Circle


20 maggio 2008, numero 80

Redazione: Franco Santoro, Cluny Hill College, Forres IV36 2RD, Moray, Scozia, Regno Unito. (+44(0)1309-672289. E-mail info@astroshamanism.org Website: www.astroshamanism.org

Redazione italiana: Anna Luna. Redazione spagnola: Susana Sanz.


© Franco Santoro, 2007. Tutti i diritti sono riservati. Per informazioni sul copyright vedi nota a fin di pagina.
Traduzione parziale dall’originale inglese all’italiano a cura di Anna Luna.

L'edizione integrale e originale in inglese con ulteriori temi e articoli è inviata su richiesta (rivolgersi a info@astroshamanism.org)

Cos’è l’astrosciamanesimo? (per una breve risposta clicca qui)

Con l’imminente ingresso del Sole in Gemelli (il 20 maggio 2008 alle 16:02 GMT), il ciclo dell’anno scivola fiduciosamente sul sentiero di luce, abbracciando il dono delle connessioni di guarigione e della comunicazione sacra. La spiritualità sciamanica comporta essere, e imparare ad essere, in armonia con tutti gli aspetti della realtà. Essa promuove la costante consapevolezza che non è possibile esistere nell’isolamento.

La piaga umana più grande è la tragedia della separazione, l’incapacità di connettersi con gli altri, non riuscire ad esprimere i propri veri sentimenti e a comprendere quelli degli altri. Tutto questo è rappresentato biblicamente dalla storia della Torre di Babele, quando ebbe luogo tra la gente la confusione dei linguaggi e l’umanità dimenticò come parlare con il cuore. È doloroso come spesso siamo incapaci di comunicare apertamente con gli altri e viceversa, ma è ancor più doloroso quando non riusciamo a capire noi stessi, a connetterci con chi veramente siamo. L’astrosciamanesimo, come altri strumenti simili, è nato per abbattere gli ostacoli della vera comunicazione interiore ed esteriore, penetrando con dolcezza attraverso le barricate della separazione e svelando il linguaggio originale che tutti noi condividiamo profondamente.

A questo riguardo il terzo segno, i Gemelli, gioca un ruolo fondamentale. Esso opera come il tenutario della circolazione di pensieri, informazioni e ogni tipo di comunicazione o attività mentale. Ogni cosa che percepiamo nel mondo fisico è il risultato di un processo di comunicazione. I nostri pensieri e parole causano effetti tangibili nell’ambiente. Ci sono soltanto due tipi di pensieri e forme di comunicazione. Da una parte vi sono pensieri basati sulla separazione e sulla nostra identità separata, dall’altra ci sono pensieri che emanano dal nostro Sé unito e allineato con lo Spirito. Ogni pensiero e parola che esprimiamo contribuisce a sostenere la separazione o l’unità.

La comunicazione è continua, sia quando penso per conto mio, sia quando esprimo ad altri i miei pensieri, comunico o separazione o unità, o paura o amore. Ogni momento ci offre quindi l’opportunità di supportare connessioni di guarigione e allontanarci dalla separazione. Queste connessioni comprendono tutto ciò con cui interagisco fisicamente, come pure chiunque o qualunque cosa arriva nei miei pensieri o emozioni. In termini multidimensionali non c’è differenza tra un’interazione fisica, mentale o emozionale. Comunico costantemente, e in ogni istante della mia vita posso scegliere tra separazione e unità, paura e amore.

La mente separata dell’ego è basata sulla negazione della comunicazione multidimensionale e sul rifiuto di accettare il nostro vero Sé. A questo scopo impiega un vasto assortimento di stratagemmi per depistare la percezione umana, inducendo la mente a non riconoscere, e di conseguenza a distruggere, le informazioni che arrivano dal nostro vero Sé. Tuttavia, come esseri umani abbiamo la capacità di osservare le nostre menti, impegnandoci tenacemente con la rete di guarigione della vita. Questo significa mettere in discussione il falso filtro anti-spam dell’ego e l’intera matrice della nostra mente condizionata.

Mercurio il governatore dei Gemelli e della Vergine, è il fornitore della comunicazione sacra, che presiede alla qualità dell’intelletto, che nella tradizione cristiana è uno dei sette doni dello Spirito Santo. Mediante il dono dell’intelletto (dal latino intus legere “leggere dentro”), imparo a raggiungere il cuore e la mente di tutto quello che percepisco, penetrando gli strati esteriori e svelando la nuda essenza di chi e cosa veramente siamo. Tutto questo è esemplificato dalla carta dei Tarocchi degli Amanti, descritta in questo PAN, e dal culmine della Pentecoste quando, attraverso il dono delle lingue, la comunicazione nello Spirito sostituisce la comunicazione nei linguaggi ordinari. I Gemelli comprendono la benedizione di Pentecoste e la maledizione della Torre di Babele. La sfida sul sentiero di guarigione dei Gemelli è trasmutare sistematicamente le maledizioni in benedizioni, fino alla maledizione originale, che è pure la soglia della benedizione suprema.

Benedizioni, Franco

Nell’area della formazione astrosciamanica, diversi eventi si celebrano tra la Primavera e l’Estate, come pure nell’adiacente zona del Cancro. A Findhorn, dopo il seminario The Blessed Way of Passion (La Via Benedetta della Passione), dal 17 al 24 maggio, io e Sverre Koxvold conduciamo Working with the Spirit of Cluny Garden (Lavorando con lo Spirito dei Giardini del Cluny), un’altra luminosa avventura nella santa bellezza del giardino di Cluny Hill College. Poi, ancora con Sverre, segue The Original Quest: An Astroshamanic Journey into Space and Time (Un Viaggio Astrosciamanico nello Spazio e nel Tempo), sempre usando il cerchio astrosciamanico del giardino di Cluny (14-21 giugno 2008). Quest’ultimo è il più vecchio di tutti i seminari astrosciamanici (ora alla decima edizione), una svolta decisiva per molti ricercatori sul sentiero spirituale e un requisito essenziale nella formazione astrosciamanica. Se vuoi saperne di più…

Dal 2 al 9 agosto 2008 c’è anche Astroshamanic Trance Dance and Drumming, l’evento di trance dance più importante dell’anno (vedi dettagli nel calendario in basso).

A coloro che fanno parte della rete astrosciamanica e che non hanno mai partecipato a seminari alla Findhorn Foundation raccomando di farlo appena lo riterranno opportuno. Quest’ambiente oltre a fornire un superbo scenario per il lavoro astrosciamanico, ha innumerevoli doni da offrire e, secondo la mia percezione, apparentemente è una delle migliore approssimazioni della Nuova Gerusalemme sul nostro pianeta.

Un’altra zona che sta conquistando l’attenzione astrosciamanica è l’area delle Marche e dell’ Umbria, terra di grandi mistici e artisti, dove negli ultimi due anni hanno avuto luogo diversi corsi. I prossimi eventi estivi includono Il Portale Multidimensionale dei Sensi – il Tocco della Terra nell’eremo di Cupramontana (Ancona), dal 28 al 29 giugno 2008, e il tanto atteso Raduno Astrosciamanico Estivo, ad Assisi, dal 4 all’8 luglio 2008. (vedi dettagli nel calendario). Se desideri partecipare a quest’ultimo seminario per favore prenota al più presto ed entro il 30 maggio.

Le date del seminario sulle sacre relazioni a Jesi sono confermate dal 25 al 29 settembre (vedi calendario per altri dettagli).

Nel calendario liturgico cristiano la Domenica della Santa Trinità ricorre quest’anno il 18 maggio. In questo giorno si celebra pure la Global Peace Meditation and Prayer Day (Giorno globale di meditazione e preghiera) o World Shift Day, organizzato dalla World Peace Prayer Society e dal Club of Budapest. Per informazioni ciccare qui.

Incoraggiamo tutti i lettori che ci tengono alla sopravvivenza fisica di PAN a offrire commenti sugli articoli e temi trattati in questa ezine. A tale riguardo si tratta di contattare pan@astroshamanism.org oppure inserire il commento nell’apposito spazio a fondo pagina del blog: http://panitalico.blogspot.com/

Quest’invito è soprattutto rivolto a coloro che frequentano la formazione astrosciamanica. I commenti alimentano la continuazione fisica di PAN. Questo non vuol dire che PAN fa richiesta di commenti o altre forme di supporto. PAN è per sua natura una rivista provvisoria, incurante della propria sopravvivenza, abbandonata al flusso della vita, consapevole del confronto inevitabile con la morte e della sfida della resurrezione.

IN QUESTO NUMERO 80

Non preoccuparti. Fatti un sonnellino; Esplorando la Sezione dei Gemelli nel Vangelo di Marco di Franco Santoro
La Rubrica del Pellegrino Astrosciamanico: A Gerusalemme di Astrid Gude
7 Km Da Gerusalemme
Nuovo paradigma di spiritualità e religione

Gli Amanti (Gemelli): Un Viaggio Astrosciamanico nei Tarocchi di Franco Santoro
Segnali di Fuoco di Letizia Mocheggiani
Viva a Diu e Santu Conu! di Franco Santoro
Tocco di Fuoco di Christine Dreifus
Lievito di Franco Santoro
Calendario

Non preoccuparti. Fatti un sonnellino – Esplorando la Sezione dei Gemelli nel Vangelo di Marco di Franco Santoro

Nell’articolo intitolato “Il Vangelo nelle Stelle o le Stelle nel Vangelo?” su PAN 79 ho fatto riferimento all’intima associazione tra la Bibbia e l’astrologia. Ho menzionato il Vangelo di Marco e la sua divisione in 12 sezioni, ognuna corrispondente ad un segno dello zodiaco, disposti nel loro ordine naturale dall’Ariete ai Pesci. Secondo questa struttura, descritta nei dettagli da Bill Darlison in The Gospel and the Zodiac, la parte associata al segno dei Gemelli va da Marco 4:35 a 6:29.

Questa porzione del Vangelo di Marco corrispondente ai Gemelli comincia con Gesù che dice ai discepoli: “Passiamo all’altra riva”, riconoscendo sin dall’inizio la natura dualistica dei Gemelli. Poi l’intero gruppo sale in una barca e comincia un breve viaggio in mare. Castore e Polluce, i Gemelli dell’omonima costellazione, come fa notare Darlison, sono i patroni dei naviganti e delle navi, come ad esempio quella usata da San Paolo, ed erano spesso invocati dai marinai.

Quando Gesù, dopo aver predicato un giorno intero tra la folla, disse ai suoi discepoli di andare sull’altra riva del Mare di Galilea, probabilmente erano felici perché potevano finalmente rilassarsi e avere Gesù tutto per loro. Ma, improvvisamente, sopraggiunse un furioso temporale, che i discepoli cercarono di combattere con tutta la loro abilità d’uomini di mare. Tuttavia non si erano mai imbattuti in una tale bufera, e quando la barca iniziò ad affondare, cominciarono a gridare e ad agitarsi in preda al panico. Era una scena di totale confusione e scompiglio. E cosa faceva Gesù in mezzo a questo trambusto? Tranquillo, dormiva bonariamente su un cuscino. Spaventati i discepoli decisero di svegliarlo, gridando: “Maestro, non t’importa che moriamo?” Gesù tranquillamente si alzò, sgridò il vento e disse alle onde di tacere. All’improvviso tutto si calmò. Poi Gesù chiese ai discepoli, rimasti a bocca aperta, perché stavano facendo tutto quel baccano per il temporale.

Quando ho letto questa storia per la prima volta, sono rimasto colpito dalla tragicomica scena di Gesù che si fa un sonnellino nel bel mezzo di una fragorosa tempesta, mentre tutti intorno a lui urlano e imprecano. Com’è possibile dormire in mezzo ad una tale baraonda? E perché Gesù stava dormendo? Questo mi ha incuriosito molto. In seguito, ho percepito il suo atteggiamento come una perfetta raffigurazione della nostra identità umana e la sua separazione da Dio[i] e dal nostro vero Sé.

Nella vita, siamo regolarmente sconvolti da turbini di paure, preoccupazioni e sofferenze. Spesso urliamo e imprechiamo, apertamente o intimamente. Quando questo accade il nostro vero Sé giace profondamente addormentato. Tuttavia se finalmente decidiamo di svegliarlo, questo Sé comanda semplicemente al caos di “calmarsi” e subito la pazzia svanisce come un brutto sogno. Allora ci rendiamo conto che eravamo noi quelli che dormivano sulla barca, e non Gesù. E Gesù continua a viaggiare con me, non importa se sono sveglio o in sogno o, come dice Un Corso in Miracoli, “Dio viene con me ovunque io vada.” (UCIM, L41)

Paura, ansia, preoccupazione e ogni tipo di sofferenza sono sempre le inevitabili conseguenze della separazione. Escogitiamo e impieghiamo molti strumenti per affrontare i nostri problemi, tuttavia quello che facciamo raramente è mettere in discussione la realtà dei problemi stessi, perdendo l’opportunità di scoprire cosa sta veramente accadendo mentre siamo assorbiti dai nostri incubi. Non dobbiamo avere paura del furioso temporale, perché Dio è con noi in ogni circostanza. “Nel profondo di te stesso, c’è tutto ciò che è perfetto, pronto ad irradiarsi tramite te nel mondo. Curerà tutta la tristezza e il dolore, la paura e il senso di perdita perché guarirà la mente che pensava che tutte queste cose fossero vere, e che soffriva per la sua fedeltà ad esse.” (UCIM, L41:3)

Naturalmente, la maggior parte di noi, non lo crede. Come possiamo, quando il nostro vero Sé è oscurato da spessi strati di follia e isolamento? Forse il primo passo per accedere al nostro Sé interiore è attirare la sua attenzione, per stabilire una comunicazione diretta e “svegliarlo”. Se il sogno è il problema, non c’è modo di trovare una cura salvo che non decido di fare appello a ciò che non si trova nel sogno. Invece di gridare e imprecare ai personaggi e agli scenari del mio sogno, posso rivolgermi a chi non appartiene al sogno. Come esseri umani siamo tutti nella stessa barca, e in questa barca possiamo connetterci con Colui che, in pace, riposa nella barca. La domanda è “Dove riposa Gesù nella mia barca?”. Non importa se lo sveglio con un tenero sussurro o urlando a pieni polmoni. Quello che conta alla fine è scegliere di comunicare con Lui e poi svegliarlo. Una volta divenuto consapevole della Sua presenza, la seconda fase è lasciar andare i miei sogni terrificanti, che conduce alla terza fase, quella del risveglio e del riposo in Dio. “mi rifugio all’ombra delle tue ali finché sia passato il pericolo.” (Salmo 57:1)

Vorrei riferire adesso una serie di sincronicità, che sono un aspetto tipico dei Gemelli. Le sincronicità sono riconoscimenti di relazioni concettuali tra due o più esperienze non connesse causalmente. Questo, a mio avviso, è uno dei modi preferiti usati dallo Spirito Santo per comunicare e insegnarci le sue lezioni. Spesso sono testimone di sincronicità durante seminari astrosciamanici, sessioni e nella mia vita di tutti i giorni. Sono potenti strumenti di guarigione perché promuovono la riconciliazione delle polarità, la creazione di collegamenti e l’espansione delle nostre facoltà mentali, che sono anche le caratteristiche principali dei Gemelli.

Dopo aver scritto il pezzo su Gesù che calmava la tempesta, ho ponderato un momento la piacevole sensazione di unirmi a Gesù nel suo sonno e riposare in lui. Poi ho preso Un Corso in Miracoli e ho letto la lezione del giorno, che era sorprendentemente: “Io riposo in Dio. Questo pensiero ti porterà riposo e quiete, pace e tranquillità, la sicurezza e la felicità che cerchi. Io riposo in Dio. Questo pensiero ha il potere di risvegliare la verità che dorme in te, la cui visione vede, al di là delle apparenze, la stessa verità in ognuno e in ogni cosa che esiste.” (UCIM L109:2)

Più tardi, nel pomeriggio, ho letto un racconto sulla traversata dell’Atlantico di John Wesley, durante la quale egli si era trovato in mezzo a una violenta bufera. Tutti erano in preda al panico, incluso Wesley stesso. L’unica eccezione era un gruppo di membri della Chiesa Moraviana, che continuavano a cantare tranquillamente i loro inni come se niente stesse accadendo. Wesley che divenne più tardi leader del Movimento Metodista, fu profondamente impressionato dalla loro calma e si rese conto che quel gruppo aveva una fiducia interiore che ancora mancava nella sua vita. La sera ho visto Marcelino pan y vino (Marcellino pane e vino), un tenero e luminoso film spagnolo, in cui la scena finale fornisce un'altra sublime rappresentazione di “riposare in Dio” (cliccando qui puoi vedere l’intero film in spagnolo).

In poche ore ho ricevuto lo stesso messaggio da fonti non collegate fra loro e in forme differenti. Poi, alla fine del giorno, durante le mie preghiere notturne, dopo aver detto le parole finali “Il Signore ci conceda una notte tranquilla e una perfetta fine. Amen” mi sono abbandonato nelle mani di Dio, godendomi un sonno pacifico e guaritore, che è stata l’esperienza culminante delle lezioni che avevo ricevuto durante il giorno.

Mentre scrivo mi rendo conto che forse tutto questo non appare molto eclatante. Dopo tutto, quel giorno sono stato fondamentalmente da solo, interagendo soltanto con libri e film. Ci sono certamente sincronicità più spettacolari che io, come molti di voi, ho sperimentato nella vita. Niente d’avvincente o sensazionale è accaduto in quell’occasione. Sono stato da solo, impegnato semplicemente con i miei pensieri. E tuttavia, riconosco che qualcosa di potente è accaduto quel giorno, che scaturisce dalla consapevolezza che è anche ciò che continua ad accadere ogni giorno, se solo sono disponibile ad accettarlo. E quello che intendo accettare è la costante consapevolezza della presenza di Dio.

La sezione dei Gemelli nel Vangelo di Marco contiene anche la decapitazione di Giovanni Battista, la spedizione dei Dodici, a due a due, con l’autorità di scacciare i demoni dalle persone ammalate, e diversi eventi di guarigione tutti strettamente legati al sentiero d’iniziazione dei Gemelli. Sebbene questa porzione del Vangelo sia molto corta e veloce da leggere, contiene numerosi messaggi, che potrebbero richiedere diversi volumi se l’analitico spirito di Mercurio prendesse il sopravvento. Tuttavia stiamo trattando con i Gemelli e non con la Vergine, e non entrerò dunque in altri argomenti.

Tra le storie di questa sezione del Vangelo, desidero menzionare quella della donna affetta da emorragia, in Marco 5:21-32. Mentre Gesù, seguito da una gran folla, si recava a curare una bambina di dodici anni, una donna affetta da emorragia vaginale da dodici anni cerca disperatamente di avvicinarlo. Ha provato ogni sorta di cura senza nessun risultato. Oltre a dover fare i conti con la sua malattia, è condannata e ostracizzata dalle leggi religiose di quei tempi che consideravano il suo flusso impuro. Tuttavia la donna non si arrende, e quando sente parlare di Gesù, inesorabilmente striscia tra la folla finché riesce a toccargli il mantello, e come risultato è guarita. Ciò che appare piuttosto peculiare qui è il modo in cui Gesù risponde quando la donna lo tocca. “Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo ‘Chi mi ha toccato il mantello?’” Poiché c’è un’intera folla che tocca e stringe Gesù, i discepoli non riescono a capire il senso della domanda. “Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici ‘Chi mi ha toccato?’”. Ma Gesù continuava a guardare intorno per vedere chi lo aveva fatto. Allora la donna, sapendo ciò che le era accaduto, venne e cadde ai suoi piedi e, tremando di paura, gli disse tutta la verità. Ed Egli le disse, “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male”.

Tutti toccano Gesù, tuttavia solo quella donna lo tocca in un modo speciale. Usa il suo potere per attingere a quello di Gesù, il quale percepisce il potere uscire da lui. Gesù è colto di sorpresa e non vede neanche la donna. Lei prende l’iniziativa, ed è il suo coraggio e la sua fede che effettivamente la salvano.

Poco dopo aver letto questa storia, ho trovato un riferimento inaspettato in un recital di Roberto Benigni sull’Inferno di Dante (Canto III) trasmesso dalla televisione italiana. Benigni menziona la donna con l’emorragia mentre parla di passione e amore in connessione con la storia di Paolo e Francesca. Le sue parole sono molto toccanti e intense, e raccomando vivamente questo pezzo, che potete vedere cliccando qui.

Bene, per ora è tutto. Smetti di preoccuparti e fatti un sonnellino, che in inglese si dice NAP, il contrario di PAN.

Inviate i vostri commenti a questo articolo a pan@astroshamanism.org.

La Rubrica del Pellegrino Astrosciamanico

C’è solo il viaggio. Se non siamo in viaggio non siamo da nessuna parte

Questa rubrica di PAN appena nata è uno spazio aperto per ricercatori astrosciamanici e associati che desiderano condividere le loro sacre avventure di viaggio sul pianeta Terra. È considerato sacro qualsiasi viaggio fisico che offre esperienze sciamaniche e spirituali significative. Apriamo la rubrica con Gerusalemme, considerata dalla maggior parte delle persone religiose la città santa per eccellenza. Tuttavia quello che vogliamo sottolineare qui è che un viaggio sacro non implica necessariamente la visita di un luogo sacro tradizionale o una terra santa. Un viaggio sacro è santificato dalla presenza di Dio (vedi la nota in fondo per un chiarimento su cosa intendiamo per Dio) e dalla nostra diretta esperienza spirituale. Questo è ciò che fa un viaggio veramente sacro indipendentemente da dove o quando avviene. Per piacere invia gli articoli a pan@astroshamanism.org

A Gerusalemme di Astrid Gude

Per un certo numero di anni Gerusalemme è stata sulla mia lista dei posti da visitare per una serie di ragioni, che spaziavano dal desiderio di sperimentare i luoghi biblici che mi erano così familiari nell’infanzia, a quello di volermi confrontare, con la mia educazione tedesca, con l’attuale nazione di Israele ed i suoi abitanti, e avere una comprensione più profonda di questo luogo, così mitico e così reale, di fondamentale importanza per le tre principali religioni nel mondo. Ho sempre continuato a rimandare il viaggio a causa dell’incertezza della situazione politica. La spinta finale ad andare è stata il risultato di una pratica durante il Ritiro Astrosciamanico di Fine Anno che Franco ha tenuto presso la Findhorn Foundation quest’anno. Stavamo lavorando sugli Intenti per il nuovo anno e, mentre salivo da sola sul Power Point al Cluny Hill College, è arrivato molto forte il termine “pellegrinaggio” e contemporaneamente la consapevolezza che questo voleva dire andare a Gerusalemme quest’anno. Ho iniziato a fare qualche ricerca e un paio di settimane dopo ho prenotato un viaggio organizzato, che è molto lontano dal mio modo preferito di viaggiare.

La settimana che ho passato in Israele ad aprile è stata complessa, confusa, a molti livelli, a volte profondamente sconvolgente e scioccante, non del tutto inaspettata, ma la conoscenza acquisita attraverso i libri ha potuto prepararmi solo fino a un certo punto all’esperienza reale, che nella realtà esteriore è stata di estrema separazione: poco tempo dopo la caduta del muro in Germania, un muro due volte più alto è stato eretto tra Israele e la West Bank, misure di sicurezza come in aeroporto controllano l’accesso al Muro Occidentale (il Muro del Pianto) nella Città Vecchia di Gerusalemme; il Duomo della Roccia, il luogo più sacro per la religione cristiana, ebraica e musulmana, è aperto solo ai musulmani; le religioni cristiane commemorano lo stesso evento biblico in località differenti e sono in corso dispute territoriali per la condivisione degli stessi spazi come la Chiesa del Santo Sepolcro e la Chiesa della Natività.

Ricordo il mio smarrimento mentre mi avvicinavo a Nazareth, piena di ingenue aspettative di un pacifico luogo pastorale basate su immagini dell’infanzia e pitture rinascimentali, nel trovare una città moderna piena di edifici altissimi, stazioni di servizio, supermercati e un’importante arteria stradale che conduce alla Basilica dell’Annunciazione, chiamata Barcley’s Bank Street. Lo scenario rurale e l’ambiente indisturbato, pieno di pittoresca bellezza, lungo il Mare di Galilea con il Monte delle Beatitudini e la Chiesa della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci ha reso più facile mettere passato e presente insieme nei miei sensi, nella mia mente e nel mio cuore.

Un enorme numero di pellegrini di tutto il mondo riempie le strade e i siti sacri, il più delle volte troppo lontani per me per avere il tempo e lo spazio di sperimentare con tranquillità e più profondamente questi luoghi e connettersi energeticamente. Tuttavia ricordo scene che mi hanno commosso in mezzo a queste folle: un gruppo di africani cristiani in cui ognuno a modo suo pregava Dio di fronte a un altare come se fosse una presenza viva e reale, un gruppo spagnolo che mi precedeva mentre scendevo dal Monte degli Ulivi intonava gioiosamente canti religiosi e, naturalmente, i numerosi gruppi che infallibilmente trovavano la loro via attraverso le strette, incredibilmente ronzanti strade del bazar orientale nella Città Vecchia di Gerusalemme, mentre percorrevano le Stazioni della Croce, cantando e suonando, con due persone davanti che portavano letteralmente la croce.

Nonostante un programma molto pieno sono riuscita ad avere due incontri più profondi: due uomini circa della stessa età, un ebreo israeliano e un cristiano palestinese, facenti parte della minoranza del 2% della West Bank (Cisgiordania), entrambi con una storia personale e collettiva assai dolorosa, ma un cuore molto aperto, amore per la gente e per Dio, che sperano e pregano per un futuro migliore per l’umanità – ma separati dal muro, dai loro sistemi di credenza, dalla religione e dalla politica.

Gerusalemme, la Città Santa, il luogo di così tante guerre sin dai tempi antichi trascina le sue ferite apertamene e, riguardando le foto che ho scattato, la mia percezione ha trovato la sua più vicina espressione nel mosaico della Chiesa delle Nazioni chiamata anche Basilica dell’Agonia, che raffigura Gesù che si fa carico delle sofferenze del mondo. E come sappiamo, dopo la crocifissione arriva la resurrezione e l’ascensione alla luce. Gerusalemme in questo momento e attraverso i secoli, come nella famosa frase di William Blake, continua ad essere una metafora per l’amore e la pace universali, e rappresenta un desiderato, agognato “ritorno a casa”. Per me ha portato a casa il bisogno di andare oltre la separazione tra i sentieri religiosi e focalizzarmi sull’unità. Fondamentalmente crediamo nella stessa Fonte di Amore e Luce.

Appena tornata in Scozia all’inizio ero delusa, perché avevo sperimentato questo viaggio molto ricco a un livello esteriore, ma piuttosto superficiale interiormente, privo di incontri magici, trasformativi, più turistico in definitiva di quello che avrei scelto di fare da sola, senza molto tempo per essere presente e andare realmente in profondità. Tuttavia l’anima ha il suo ritmo: in una trance dance la settimana scorsa mi sono unita molto intensamente a Maria, la cui immagine avevo visto in così tante forme nella Basilica dell’Annunciazione e la cui tomba avevo visitato, e sono passata attraverso alcuni stadi della crocifissione con lo stadio finale della redenzione. Per ora Gerusalemme è ancora uno stato interiore, e una visione.

7 Km da Gerusalemme

È un commovente film italiano di Claudio Malaponti, che ho visto mentre Astrid si trovava a Gerusalemme. È la storia di Alessandro (interpretato da Luca Ward), un pubblicitario milanese che, in seguito a una profonda crisi, si ritrova in volo per Gerusalemme. Mentre si reca da Gerusalemme a Emmaus, incontra un bizzarro giovane, con tunica e sandali, che dice di essere Gesù. Alessandro ovviamente non gli crede e lo prende per un artista stravagante, ma in seguito, dopo che Gesù opera alcuni miracoli e dimostra di conoscere molte cose su di lui, il suo atteggiamento cambia. I due sviluppano una stretta amicizia e s’impegnano in varie discussioni. I loro incontri approfondiscono la mutua comprensione e creano esperienze di guarigione che apportano luminosi cambiamenti nella vita di Alessandro, come pure nella vita dei suoi parenti ed amici. Per un’anteprima del film clicca qui.

Puoi vedere i primi 55 minuti del film online cliccando qui.

Il film ha attirato l’attenzione pubblica per una scena controversa in cui Alessandro offre a Gesù una lattina di Coca-Cola, e, guardando Gesù che accetta e la beve, esclama: “Che testimonial!”. Una delle scene che mi ha fatto più ridere è quando Alessandro e Gesù guidando attraverso un villaggio incontrano un frate che fa l’autostop. Si fermano e lo invitano a salire. Il frate si siede sul sedile posteriore, e li ringrazia con le tradizionali parole: “Il Signore sia con te”. A questo punto Gesù si volta e gli sorride. Il frate diventa isterico e si precipita fuori dall’auto.

Se avete visto il film, inviate i vostri commenti a pan@astroshamanism.org.

Nuovo Paradigma di Spiritualità e Religione

MaryCatherine Burgess, Cappellano Associato all’Università di Edimburgo, ha appena pubblicato New Paradigm of Spirituality and Religion: Contemporary Shamanic Practices in Scotland (Nuovo Paradigma di Spiritualità e Religione: Pratiche Sciamaniche Contemporanee in Scozia), edito da Continuum, in cui illustra un campo di ricerca e una casistica su tre gruppi che praticano lo sciamanesimo in Scozia, tra cui l’astrosciamanesimo. Nel suo profondo avvincente libro, presentato al Chaplaincy Centre di Edimburgo il 30 aprile 2008, Burgess esplora la relazione storicamente difficile tra religione e spiritualità, applicando elementi multiculturali di sciamanesimo e il modello analitico di Religion as a Chain of Memory (La Religione come Catena della Memoria) di Daniele Hervieu-Leger. Attraverso un elevato accattivante e illuminante studio l’autore scopre una visione sciamanica del mondo che porta nella sua memoria e pratica un lignaggio di spiritualità, non un credo. Questa distinzione sparge luce critica su un nuovo paradigma di spiritualità e religione che riflette come molti, nelle società occidentali, attualmente riconoscono la religione istituzionale. Il suo campo di ricerca include l’Edinburgh Shamanic Centre con Claudia Goncalves e Mark Halliday, la Findhorn Foundation Community con l’astrosciamanesimo e Franco Santoro, la Lendrick Lodge con Stephen Mulhearn.

Per quanto riguarda l’astrosciamanesimo, la Burgess descrive la sua esperienza durante due seminari di Franco Santoro, The Est Gate (Il Portale dell’Est) tenuto al Salisbury Centre a Edimburgo il 18-19 aprile 2003, e Original Quest: An Astroshamanic Journey into Time and Space al Cluny Hill College dal 21 al 27 giugno 2003. Il libro contiene un resoconto dettagliato di entrambi i seminari, interviste con molti partecipanti e un’ampia descrizione dell’approccio sciamanico di Santoro, inclusi i suoi primi anni e l’iniziazione.

La Burgess fa riferimento anche alla Findhorn Foundation, alla sua spiritualità e all’ambiente ospitale.

Il risultato della sua ricerca “mostra che tre gruppi di praticanti sciamanici contemporanei e le loro comunità in Scozia riflettono elementi centrali del modello sciamanico. Comunque, sebbene somiglino strettamente al modello religioso, in effetti accedono ad un lignaggio centrale di spiritualità, non di religione. La loro spiritualità è globale, ed essi riflettono tutti i fattori che contribuiscono alla trasformazione della religione.”

Joyce Rupp, ben noto e pluripremiato autore americano, descrive il libro della Burgess come un “libro estremamente istruttivo e profondamente intrigante”, che “rivela un’emergente coscienza spirituale che ha il potere di spingerci verso l’affinità con tutto ciò che è vita.”

Gli Amanti (Gemelli): Un Viaggio Astrosciamanico nei Tarocchi di Franco Santoro

Nel nostro viaggio attraverso gli Arcani Maggiori (iniziato con i precedenti articoli in PAN 78 e 79) raggiungiamo ora una delle carte convenzionalmente più attraenti. A prima vista la carta degli Amanti tende a suscitare in molte persone una sensazione piacevole, associata inevitabilmente anche a storie d’amore. Poiché tali temi si collocano al primo posto nella cartomanzia mondana, o previsione del futuro, questa carta ovviamente gode di una reputazione di prima classe. Tuttavia, nonostante le sue correlazioni romantiche, la carta enfatizza trasparenza, innocenza e sacralità in ogni tipo di relazioni, incluse quelle che non hanno nulla a che vedere con le storie d’amore romantico.

La qualità di una relazione pura e santa è rappresentata in particolare nei Tarocchi Rider Waite, dove, in uno scenario da Giardino dell’Eden, una trinità, un uomo e una donna senza veli, sono presieduti e benedetti dall’ Angelo Raffaele (associato con l’Aria e Mercurio) con le ali spiegate. Il sole splende allo zenith mentre in basso c’è una montagna, e ai lati, dietro l’uomo e la donna, l’ Albero della Vita con dodici frutti e l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male con il serpente.

Nei Tarocchi dei Santi di Robert Place, sono apparentemente evidenziate implicazioni convenzionali nelle relazioni mediante l’associazione degli Amanti a San Valentino, il patrono degli innamorati celebrato il 14 febbraio. Nella carta il santo interpreta la parte dell’angelo che benedice gli amanti dall’alto. Valentino fu un prete martire dei primi periodi del cristianesimo. Fu giustiziato perché univa in matrimonio segretamente i soldati e le loro spose contro la volontà dell’Imperatore, che aveva ordinato ai soldati di rimanere celibi per non creare attaccamenti che interferissero con i loro doveri.

In mazzi più tradizionali, come i Tarocchi di Marsiglia, la carta è chiamata L’Innamorato e raffigura un giovane uomo che sta per essere colpito dalla freccia di Cupido. Sta in piedi tra due donne: una donna matura dai capelli scuri che indossa un vestito rosso, gli poggia la mano sinistra sulla spalla, mentre avvicina la destra ai genitali, e una giovane donna bionda vestita di blu, che indica con la mano sinistra il cuore dell’uomo e con la destra la sua stessa pancia. Questa carta esemplifica il confronto con una scelta, che a livello esoterico implica la scelta tra l’ordinario e il non ordinario, il buio e la luce, la separazione e l’unità.

Secondo la tradizione ermetica del Golden Dawn (Ordine Ermetico dell’Alba Dorata) e il sistema che impieghiamo in questi articoli, la carta degli Amanti è associata ai Gemelli. Questa corrispondenza consente all’idea degli amanti di trascendere le sue connotazioni romantiche o sociali. I Gemelli suggeriscono immediatamente un rapporto luminoso, innocente e giocoso tra le parti coinvolte, e una relazione gemellare, tra fratello e sorella, piuttosto che un tradizionale rapporto di coppia. È la fratellanza e la sorellanza che l’angelo sembra benedire come l’impegno supremo. È anche ciò che col tempo rimane in una relazione, una volta che tutti gli strati esteriori sono stati eliminati e la coppia si rivela infine nella sua autentica nudità. È la discriminazione tra quelle che Un Corso in Miracoli chiama relazioni speciali, che sono rapporti egocentrici basati sulla separazione e la paura di Dio, e le relazioni sante, connessioni fondate sull’unità, l’amore incondizionato e Dio.

Quando questa carta compare in una lettura, è spesso un invito a fidarsi del cuore, non importa quanto sembra irrazionale o paradossale. Gli Amanti ci mostrano l’apertura di una porta, spingendoci gentilmente a varcarla. Qui c’è all’opera una profonda purezza, che può facilmente essere contaminata da implicazioni convenzionali del termine “cuore” e causare confusione. Ciò che ispira il cuore degli Amanti non è un orientamento romantico, sessuale o terreno. È uno stato di pristina trasparenza, una resa gentile e naturale alla volontà di Dio, attraverso la quale il vero Amore è spontaneamente destinato a fiorire.

Gli Amanti enfatizzano un nudo e benedetto riconoscimento delle polarità, il cui scopo è la loro armonizzazione e anche, infine, la loro dissoluzione. Da una prospettiva esoterica la divisione in generi sembra essere la caratteristica tipica della realtà separata e della nostra configurazione umana arbitraria (CUA). Poiché l’ego è basato sulla credenza nella separazione, proietta la sua convinzione nel mondo, sperimentato come una realtà di dualità. L’incapacità o il rifiuto di percepire l’unità, ci confina in un mondo frammentato dove le relazioni rappresentano la principale strategia d’imprigionamento. Un modo in cui questa prigionia viene promossa è descritto in un saggio di Marnia Robinson (clicca qui), che menziono per riconoscere un prospettiva significativa, con cui non mi riconosco necessariamente.

Quando viene chiesto a Gesù qual è il più gran comandamento della Legge, egli risponde “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.” Poi aggiunge un secondo comandamento, “Amerai il prossimo tuo come te stesso.” Sottolineando che “da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti.” (Matteo 22:36-40).

Come parte della loro sfida iniziale, gli Amanti si confrontano con il ruolo unico che ognuno di noi deve ricoprire a questo proposito. Questo primo comandamento sull’amore per Dio è intrecciato al secondo sull’amore per gli altri, che è legato all’amore per se stessi, come in “Ama il prossimo tuo come te stesso.” (Matteo 19:19).

Il primo passo degli Amanti è l’amore incondizionato per se stessi, che inevitabilmente implica l’allineamento con la fonte d’amore incondizionato dentro di sé: il Dio cui si fa riferimento nel primo comandamento. Lasciando andare inesorabilmente la percezione separata di noi stessi diventiamo sempre più capaci di vedere noi stessi negli altri e camminare insieme su un sentiero di guarigione comune.

La fase dell’amore per se stessi è un processo continuo, che procede insieme alla fase gemella dell’amore per il prossimo. Procedendo sul sentiero spirituale di guarigione, aumentiamo quest’amore di sé, rendendoci conto gradualmente e profondamente col passar degli anni, “che Dio realmente ti ama di un amore senza fine. Sei amato e sei degno d’amore. Ogni qualvolta provi ad acquisire o approfondire quest’attitudine verso te stesso, stai cooperando con la grazia di Dio”. Allo stesso tempo l’amore di sé aumenta attraverso la profonda connessione con gli altri, “ascoltando e fidandosi, amando e (cosa più difficile) permettendo a te stesso di essere amato, perdonando sinceramente e (cosa difficilissima) cercando il vero perdono personale, allargando il proprio cerchio di compassione fino ad abbracciare tutte le creature viventi e la totalità della natura nella sua bellezza.”[ii]

Finché stiamo in questo mondo separato, ci confrontiamo inevitabilmente con ciò che vediamo o sentiamo con i nostri corpi, non importa se indulgiamo nel loro uso o proviamo a negarli. Nella nostra vita umana, Dio, sé e gli altri sono parti dello stesso scenario nell’espressione del nostro Amore. E qui gli altri rivestono un ruolo speciale, perché è attraverso loro che possiamo trovare una sincera e profonda comprensione di chi è Dio. “Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede.” (Prima Lettera di Giovanni 4:20).

Molte relazioni umane sono dipendenti, egoistiche e distruttive. Tuttavia questo è quello che abbiamo in questo mondo, e lo scopo è guarirle indipendentemente da come sono, confidando che attraverso lo Spirito Santo “queste relazioni possono diventare la cosa più santa sulla terra – i miracoli che indicano il cammino verso il ritorno al Cielo.” Proprio come l’ego impiega relazioni speciali per favorire la separazione, “lo Spirito Santo le trasforma in lezioni perfette di perdono e risveglio dal sogno. Ciascuna di esse è un’opportunità per guarire le percezioni e correggere gli errori. Ciascuna di esse è un’altra opportunità di perdonare se stessi perdonando l’altro. E ciascuna di esse diventa ancora un altro invito per lo Spirito Santo e per ricordare Dio.” (UCIM, Cosa dice? p.10).

Gli Amanti lungi dal negare i propri corpi, li espongono nella loro immacolata nudità e alla luce del Sole. Ribaltano anche il processo della caduta in Gemelli, perché qui sono benedetti dall’angelo, ed è lui che la donna guarda, voltando le spalle al serpente, mentre l’uomo guarda fiducioso la donna. La benedizione in questo caso è sulle relazioni genuine e fiduciose, che non hanno necessariamente bisogno di essere sessuali o romantiche. I veri amanti svelano ogni segreto, la loro nudità non è intesa ad esprimere erotismo o attrarre il partner. È un segno di trasparenza verso Dio e l’altro. Questo implica un impegno che non richiede automaticamente di essere fisico. In quanto tale, può non avere niente a che fare con quello che gli amanti o le coppie fanno in senso convenzionale. Poiché il loro impegno non riceve riconoscimento ufficiale nella realtà ordinaria, coloro che lo sperimentano possono sentirsi confusi o fuori posto. E tuttavia è questo vincolo senza etichetta che ha continuato a ispirare e a generare vero amore attraverso tutte le epoche della nostra realtà separata.

Gli Amanti esemplificano una connessione multidimensionale, che da una parte va oltre la nostra comprensione umana, mentre dall’altra è profondamente ancorata nella qualità del nostro cuore umano. E inevitabilmente scatena un conflitto tra le due parti della nostra natura, e tuttavia la sua funzione è incoraggiarle a comunicare e a riunirsi infine nella loro interezza originaria. L’associazione con i Gemelli enfatizza la comunicazione sacra, il profondo bisogno dell’anima di contattare il suo gemello, recuperando il sé frammentato nella consapevolezza evidente della sua immacolata originale concezione.

In Meditazione sui Tarocchi, una delle più importanti opere della Cristianità esoterica, gli Amanti sono collegati ai tre voti di obbedienza, povertà e, soprattutto, castità, in quanto opposti alle tre corrispettive tentazioni, per un totale di sei, che è il numero di questa carta. Questo rivisita l’origine dell’umanità, così com’è descritta nella Genesi, e colloca la scelta all’incrocio tra i tre voti e le tre tentazioni.

Tenendo presente che le tre tentazioni non sono altro che l’opposto dei voti e che conducono alla separazione e ad un mondo frammentato, i tre voti seguono i modelli del Giardino dell’Eden. Obbedienza sta per unità con Dio, povertà significa possedere ogni cosa senza essere attaccati a niente, e castità è avere un buon rapporto con la propria compagna, che è allo stesso tempo moglie, amica, sorella e madre. Castità significa amare con la totalità del proprio essere ed è l’espressione dell’amore nella sua interezza, ed è quello che, secondo lo sconosciuto autore, caratterizza gli Amanti. Naturalmente, c’è roba più pesa qui, tuttavia non tratterò altri temi, perché grazie a Dio siamo in Gemelli!

Gli Amanti, come ho detto più succintamente un anno fa in un PAN apparentemente meno canonico, è la carta degli amanti multidimensionali, delle anime gemelle e dell’amore incondizionato nelle relazioni. Qui l’amore, lungi dall’essere governato dal regno acquatico delle emozioni, è associato alla luminosità aerea dei Gemelli. La carta insegna che l’amore è in primo luogo un atto di comunicazione sacra e allineamento con la rete della vita. Si tratta di rispondere alla propria autentica chiamata di vita e a chi o a che cosa sinceramente e appassionatamente ci attrae, incuranti se questo concorda con i condizionamenti, le dottrine o i sistemi di credenza. Si tratta di rimanere coraggiosamente fedeli alla propria natura multidimensionale e recuperare pienamente il luminoso sentiero verso la totalità.

Inviate i vostri commenti a questo articolo a pan@astroshamanism.org.

The Original Quest

Questo è il titolo di uno dei seminari di maggior successo. Interessante notare che il titolo era in inglese anche quando fu proposto per le prime due volte in Italia a Bologna e presso il centro Valpisa. Questo seminario ha avuto luogo anche a Corvaro presso il centro di Liliana Cozza. Ora l’evento si tiene a Cluny Hill College da nove anni, e quest’anno ha luogo dal 14 al 21 giugno 2008. In questa edizione (la decima) sarà presente Sverre Koxvold (vedi foto). Sverre è il responsabile del Giardino di Cluny. Franco sta ora conducendo con Sverre il seminario Working with the Spirit of Cluny Garden. Per informazioni sull’Original Quest ciccare qui

.

Segnali di Fuoco di Letizia Mocheggiani

Un rapporto di Letizia sul corso annuale di tocco astrosciamanico presso l’Eremo dei Frati Bianchi a Cupramontana.

Il corso di tocco astrosciamanico che si tiene all’Eremo dei Frati Bianchi di Cupramontana è il proseguimento e ampliamento del precedente corso annuale sulle Direzioni e Settori tenuto a Jesi. Il gruppo che si è creato è numeroso e con passione e costanza lavora sia in sottogruppi vicini che a distanza. Una rete di cooperazione, amore e guarigione viaggia anche in internet con un programma Google Group realizzato con lo scopo di guarigione; “FLY” ci permette di condividere le nostre esperienze e stadi avanzati del lavoro astrosciamanico, e spirituale.

I corsi sono tenuti in 2 lingue italiano ed inglese, oltre che per necessità di comprensione, hanno il vantaggio di “allentare” la nostra mente e permettere il risveglio multidimensionale.

Il primo incontro avvenuto in Gennaio, è stato un seminario introduttivo d icollegamento e riconoscimento del Centro, del Divino, e del nostro rapporto con esso. Molti rancori e dubbi sono stati rilasciati nella consapevolezza di iniziare una nuova via. In effetti il primo incontro è stato innovativo, provocante, disinibito e potente, per diversi mesi abbiamo lavorato collegandoci con lo Spazio Divino ed il Centro e giunti al secondo incontro ci siamo ritrovati più forti ed uniti.

Il Centro è il nostro punto di riferimento ed è anche la forza immutabile che non cambia e ci permette di riportare il Cerchio e il viaggio nel mondo della separazione all’unità centrale.

Lo scopo del corso annuale è quello di rapportarci con le diversità del Cerchio senza perdere il riferimento con il Centro e non importa cosa accade intorno a me, felicità, tristezza, isolamento… io mantengo costante la mia presenza nel Centro.

Il potere delle pratiche ci permette di riconoscere il nostro fuoco interiore, ed una volta ritrovato va alimentato e mantenuto.

Il seminario dell’Est ha affrontato temi relativi al Fuoco ed al Fuoco dell’Amore. Il fuoco dell’amore è in rapporto con la semplicità, dipende solo dalla mia volontà attivarlo, e scopro che in ogni momento posso fare una scelta d’amore …

Durante il seminario abbiamo svolto diverse pratiche che ci hanno permesso di entrare dentro il nostro Fuoco, ci siamo impegnati a proseguirle nei mesi che ci distanzieranno dal prossimo incontro, in effetti il lavoro è basato tutto nel mantenere costante la nostra presenza nel Centro e custodire il fuoco sacro… La semplicità del fuoco dell’amore sta nel prendere atto di ciò che è bello e buono per me e mantenerlo dandogli energia.

Le meditazioni, gli incontri, gli scambi, che abbiamo avuto sia a stretto contatto fisico che a distanza ci uniscono nell’intento e nell’amore e nulla è più bello di sostenerci a vicenda e sentire l’assenza di tempo e spazio..

Il fuoco attivato durante il corso dell’Est brucia nei nostri cuori, costantemente osservato e curato dai suoi custodi. Riconoscere questo fuoco è stato doloroso e amorevole allo stesso tempo, o meglio, amorevolmente doloroso. Dimenticarlo è stato un atto incosciente ma il ricordarlo consapevolmente ha portato con se tutta la tristezza del passato.

Ricordo…… lego il ricordo a Dio e alla mia umanità, prima del ricordo c’era la conoscenza e la verità dimenticate. Man mano che ricordo affiorano le lacrime della dimenticanza……

Con attenzione osservo il mio Fuoco bruciare, dentro la sua immagine ritrovo me , riconosco coloro che osservano il Fuoco e mi lego a loro per creare un’onda di risveglio.

Il respiro dell’anima passa attraverso il fuoco del mio essere. Come le cellule del mio corpo si attivano l’un l’altra creandolo e ricreandolo costantemente così noi ci attiviamo mantenendo il Fuoco costantemente acceso. Ascolto la Voce che mi riporta nella via della Funzione per non dimenticare ancora…….. E come in un’altalena, vado verso il Cielo e mi riempio di gioia nel sentire quanta Aria c’è intorno a me, per poi tornare verso terra e portare tutta la gloria con me…….. E dietro me differenti persone, ognuno a suo modo, mi spingono verso il Cielo……

Clicca qui per l’articolo completo con testimonianze di Patrizia e Giulietta.

Tocco di Fuoco: Weekend nella Pioggia del Sole di Christine Dreifus

In questo articolo in inglese Christine Dreifus di Zurigo descrive il seminario tenuto dal 28 al 30 marzo 2008 all’Eremo dei Frati Bianchi di Cupramontana.. Clicca qui.

Viva a Diu e Santu Conu! di Franco Santoro

Sarei tentato a scrivere lunghe pagine e fornire specifici dettagli per descrivere l’esperienza che segue. Non lo farò! Di conseguenza ciò che scrivo potrà sembrare un poco arcano. Preferisco correre questo rischio, piuttosto che indugiare sui particolari, anche perché alcuni aspetti della vicenda concernono persone e situazioni che non sono legittimato ad esporre. In vero, i dettagli dell’evento sono irrilevanti, poiché la storia è stata narrata tante volte, e quel che conta è la sua essenza.

Per diversi mesi avevo agognato un obiettivo, un intento che percepivo umanamente assai lieto. Lo osservavo crescere felicemente, individuando i suoi vari stadi di fioritura nel futuro. Due giorni fa, nel corso di una notte densa di turbamenti, rivolgendomi al Divino per ricevere aiuto, ricevetti il messaggio di sacrificare tale obiettivo. Un’indicazione crudele che tuttavia, nonostante il dolore e la tristezza, mi permetteva di provare integrità. Percepivo una profonda coerenza nel sacrificare ciò verso una parte di me aveva a lungo e allegramente indugiato. Il mio desiderio di conseguire quell’intento coincideva anche con la consapevolezza che esso non fosse pienamente lecito. Non avevo la certezza che la volontà di Dio fosse in armonia con il mio intento. Perciò, nei mesi passati, avevo offerto regolarmente quest’intento come sacrificio, allineandolo con la Funzione, così come si procede nel Rituale del Sacro Cono, arrendendolo alla volontà divina e invitandoLa a prendere posizione.

La risposta è infine arrivata, e ciò implicava sacrificare veramente il mio intento. Dopo aver per diverso tempo fatto delle simulazioni nell’uso del fuoco, mi sono trovato di fronte il fuoco reale, quello che scotta. E quel fuoco bruciava davvero! Nonostante il mio terrore, sapevo che occorreva bruciare. L’aspetto più doloroso del sacrificio comportava ardere la parte più cara. Ero deciso ad accettarne la sofferenza o qualunque altra spiacevole conseguenza. Sul punto di portare a termine l’atto sacrificale, mi accorsi che le mie emozioni e i miei pensieri su quello che stavo per fare avevano preso il sopravvento. Mi resi conto che mancava la presenza di Dio e, poiché il sacrificio era rivolto a Lui, ciò era inaccettabile. Non potevo offrire l’olocausto senza la Sua presenza. Prima di tutto dovevo chiamare Dio, altrimenti non avrei sacrificato, ma avrei solo distrutto.

Stavo usando il mio fuoco personale, incurante del Fuoco di Dio. Il fuoco personale era dato dai miei pensieri ed emozioni. Con fermezza mi dissi: “Non brucerò quest’offerta con il fuoco personale! La donerò solo al Fuoco di Dio!” Chiamai questo Fuoco, attivando il Sacro Cono e invocando il Suo nome, ed Esso venne. Notai la differenza radicale tra i due tipi di fuoco. Il fuoco personale era colmo d’ogni tipo di pensiero ed emozione dolorosa. Era un fuoco di disperazione, rassegnazione, rancore, pena. Il Fuoco di Dio, quello del Sacro Cono, era solo Fuoco. Aveva la Sua propria presenza, indipendente da ogni mio pensiero ed emozione. Nel porre l’offerta sulla
pira incandescente del Sacro Cono, questo Fuoco Bruciava veramente!

Non ero solo mentre celebravo questo sacrificio. In vero, chi era con me rappresentava, sul palcoscenico di questa storia, l’oggetto del sacrificio. Ed esso prendeva Fuoco e strato dopo strato Bruciava, fino a raggiungere la parte ultima, quella che avrebbe posto fine all’intero sacrificio, il colpo di grazia. E, proprio allo scaturire di quel drammatico atto finale, il sacrificio fu interrotto inaspettatamente. Il Fuoco cessò d’improvviso di ardere. L’offerta mi fu riconsegnata nella sua essenza, ed in vero, assai più incantevole e desiderabile rispetto a come appariva in precedenza. Ciò che avevo accettato di farmi prendere dal Fuoco, quel che era stato affidato al Sacro Cono, dal Fuoco di Dio stesso mi fu ridato, santificato, benedetto. Evviva Dio e il Sacro Cono!

La sera di quello stesso giorno vidi un film. Nelle settimane passate, dopo una lunga astinenza, ho visto diversi film. Si tratta solo di film di carattere religioso, perché in questo periodo non riesce a vedere nient’altro. Quella sera avevo diversi film tra cui scegliere e decisi quindi di estrarli a sorte. La scelta cadde sulla storia di Abramo tratta dalla serie televisiva sulla Bibbia. Conoscevo già, come molti di noi, questa storia, e in particolare il celebre episodio dove Abramo sacrifica suo figlio Isacco. Ieri sera, rivedendolo, mi resi conto di non averlo mai veramente conosciuto, e che solo ora potevo finalmente iniziare a conoscerlo.

Domenica prossima è il giorno dell’Ascensione, cui seguirà la domenica successiva, l’11 maggio, la Pentecoste. Con l’Ascensione, Gesù sparisce nella sua forma visibile, e in seguito fa ritorno sotto un’altra forma, quella del Fuoco dello Spirito Santo.

L’11 maggio, oltre a essere il giorno della Pentecoste, quest’anno è pure la festa di San Cono Abate, che è tradizionalmente celebrata, con notevole passione e partecipazione popolare, la seconda domenica di maggio nel paese di San Cono (Catania). La festa dura per un’intera settimana (l’Ottava), fino la domenica successiva. Nel corso delle celebrazioni la statua del santo è trasportata per le strade del paese al grido di “Viva Diu e Santu Conu!”. Vi sono vari video assai belli in internet sulla festa di San Cono e, a tal riguardo, vi raccomando di visionare questo filmato ciccando qui e quest’altro video ciccando qui.

A Teggiano, dove il santo nacque, c’è pure un’altissima colonna con la statua di San Cono. San Cono è anche assai popolare in molti altri luoghi, tra cui Brooklyn (Usa), dove vi sono molte persone che si chiamano Cono e c’è anche un Cono Club. Il suo culto è assai diffuso in Australia, Argentina e Uruguay. Nella città di Florida (Uruguay) esiste pure un santuario dedicato al
santo, ove si tengono copiose celebrazioni in suo onore, anche forse perché il santo è famoso per essere il patrono dei giocatori d’azzardo e delle lotterie.

Inviate i vostri commenti a questo articolo e relativi filmati a pan@astroshamanism.org.

Il Lievito

Una lettera di Franco sulla necessità di collegarsi con Dio in qualunque circostanza della vita.

L’attitudine che prendiamo nei confronti delle difficoltà o crisi apparenti della vita si fondano unicamente sulla nostra percezione. Quando mi concentro sui rancori provvisori e inevitabili di questa realtà separata, con tutti i loro guai e stress, perdo la consapevolezza del mio vero punto di focalizzazione, e smarrisco la parte vitale della mia anima. Allora, soffro inesorabilmente. Alla fine, o soccombo o scelgo di recuperarla nuovamente. Qui il solo modo per recuperarla è spostare la mia percezione, cambiare il punto di focalizzazione e dirigerlo verso ciò che è luminoso e buono, ciò che unisce e non ciò che separa, verso le aree di potere, i miei doni e talenti, e non le debolezze e la miseria. Per l’intero articolo clicca qui

The Bee-ProjectProgetto Api

Le api stanno muorendo in massa. Si tratta di un fenomeno globale sul pianeta. Sandra Hughes illustra il Bee-Project….. Read more…

PAN on-line: Una versione ridotta di PAN è disponibile in rete. La versione inglese è a http://panissue.blogspot.com/, quella italiana a http://panitalico.blogspot.com/, mentre quella spagnola a http://panhispano.blogspot.com/. Per ricevere le versioni integrali in qualsiasi lingua, basta richiederle.

CALENDARIO PROSSIMI PROGRAMMI. Per il calendario completo on-line digita qui

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.astroshamanism.org o contattare Franco info@astroshamanism.org. Per prenotare i seminari della Findhorn Foundation, tenuti in Scozia, contattare bookings@findhorn.org o Bookings, The Park, Findhorn IV36 3TZ, Scotland. Tel. +44(0)1309/691653. Per prenotare gli altri seminari, rivolgersi al recapito degli organizzatori fornito accanto ai dati dell’evento.

Findhorn, 14-21 giugno 2008, The Original Quest: An Astroshamanic Journey into Space and Time con Franco e Sverre. Decima edizione del seminario astrosciamanico più classico. Per maggiori informazioni clicca qui.

Eremo dei Frati Bianchi, Cupramontana (Ancona) 27 giugno 2008, Formazione APT, modulo 1/3

Aperta solo agli allievi dell’Astroshamanic Practitioner Training.

Portali Multidimensionali dei Sensi, Il Tocco della Terra,

Eremo dei Frati Bianchi, Cupramontana (Ancona) 28-29 giugno 2008

Corso Annuale di Tocco Astrosciamanico di Guarigione

Durante questo seminario i partecipanti sono introdotti al tocco astrosciamanico secondo la prospettiva della direzione Sud, l’elemento Terra e il ciclo stagionale estivo. L’incontro è aperto ai frequentatori del corso ed eccezionalmente anche a nuovi partecipanti, a condizione che abbiano svolto un seminario precedente con Franco. L’incontro si tiene nell’Eremo dei Frati Bianchi, un monastero medievale parzialmente incavato nelle rocce. Informazioni: Letizia Mocheggiani +39 0731206687 o 3489231998 o zone25@tele2.it.

Assisi (Italia), 4-8 luglio 2008, Stillate Cieli dall’Alto! Raduno Astrosciamanico Estivo - Quest’unico evento ha luogo nelle valli di Assisi. I temi centrali sono il rapporto tra Cielo e Terra, spirito e corpo, e l’astrosciamanesimo in chiave cristiana. L’evento è inoltre un’occasione di comunione e connessione internazionale tra ricercatori, allievi e membri del network astrosciamanico. L’incontro è tenuto in italiano e inglese. Per partecipare è necessario avere frequentato un precedente seminario o un ciclo di sessioni con Franco.

Il costo del raduno è in base al reddito: Euro 495 (reddito medio), Euro 465 (reddito basso). Sono disponibili borse di studio per chi non è in grado di contribuire la cifra minima. Il costo include la mezza pensione (colazione e cena), alloggio in mini-appartamenti a due o tre letti con bagno e cucina. Il raduno inizia alle 14 di venerdì 4 luglio e termina nel primo pomeriggio di martedì 8 luglio. Per prenotare occorre versare un deposito di Euro 75. E’ possibile anche trattenersi per notti aggiuntive. L’evento ha luogo presso l’Agriturismo Casa Faustina (vedi www.casafaustina.it Per informazioni: Letizia Mocheggiani +39 0731206687 or 3489231998 or zone25@tele2.it or letizia@astroshamanism.org.

Findhorn, 2-9 agosto 2008, Astroshamanic Trance Dance e Drumming

per maggiori informazioni cliccare qui.

Edimburgo (Scozia) 30-31 agosto 2008, The Way of Earth: Cancer, Leo, Virgo, One Year Basic Course in Astroshamanism and Experiential Astrology. Foundation for Planetary Healing, 288 Portobello High Street, Edinburgh, EH15 2AU. Telephone: 0131-657 5680 info@planetaryhealing.co.uk

Cupramontana (Ancona) 20-21 settembre 2008, Portali Multidimensionali dei Sensi – Il Tocco dell’Acqua. Durante questo seminario i partecipanti sono introdotti al tocco astrosciamanico secondo la prospettiva della direzione Ovest, elemento Acqua e il ciclo stagionale autunnale. L’incontro è aperto ai frequentatori del corso ed eccezionalmente anche a nuovi partecipanti, a condizione che abbiano svolto un seminario precedente con Franco. L’incontro si tiene nell’Eremo dei Frati Bianchi, un monastero medievale parzialmente incavato nelle rocce. Informazioni: Letizia Mocheggiani +39 0731206687 o 3489231998 o zone25@tele2.it.

Jesi (Ancona), 25-29 settembre 2008, La Via delle Sacre Relazioni: Restaurare il Cuore Frammentato, la seconda edizione, interamente rinnovata, del seminario tenuto l’anno scorso.

Ogni essere con cui entriamo in contatto nella vita quotidiana è un frammento della nostra natura da cui ci siamo separati. Ogni relazione è una via di guarigione e recupero della nostra unità originaria, un modo in cui Dio si rivela in noi stessi e negli altri. Lo scopo delle sacre relazioni è rilasciare l’illusione della separazione e recuperare i pezzi perduti dell’anima. La realizzazione di rapporti intimi d’amore è il principale desiderio della maggioranza di esseri umani. Quest’aspirazione è anche la causa di numerosi conflitti e pene. In questo seminario esploriamo il mondo delle relazioni da una prospettiva spirituale, secondo la pratica sciamanica e il messaggio cristiano, lavorando sul perdono e rilasciando blocchi alla capacità d’amare. Rintracceremo e restaureremo parti scisse della nostra anima, identificando i temi celati che sovvertono le relazioni e promuovendo vie di guarigione, realizzazione e benessere. Lo scopo di questo seminario è promuovere integrità, consapevolezza, potere, amore incondizionato e guarigione nelle relazioni di qualunque natura. Il seminario è rivolto a ogni tipologia di individui, con vita sessuale o casta, celibe o in relazione.

Per informazioni Letizia +39 0731206687 o 3489231998 o zone25@tele2.it o letizia@astroshamanism.org.


[i] Dio in PAN è sempre inteso come Identità Multidimensionale Centrale, Sé Indiviso e Amore Incondizionato, e non denota identificazione con uno specifico credo o genere. Ciò che conta è l’esperienza di Dio, non il termine che usiamo. Se il termine Dio causa rancori, sentiti libero di sostituirlo con un’altra parola. Tuttavia desidero sottolineare che l’astrosciamanesimo e qualunque lavoro spirituale profondo, a mio avviso, ci metterà comunque di fronte a tutti i rancori che abbiamo verso il termine Dio allo scopo di guarirli.

[ii] The Essential Catholic Handbook: A Summary of Beliefs, Practices and Prayers, p. 15.

0 Comments:

Post a Comment

Subscribe to Post Comments [Atom]

<< Home